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Assistenza sanitaria transfrontaliera

Pubblicato da admin | Pubblicato in Idee | Pubblicato il 10-02-2013

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Direttiva europea sull’assistenza santaria transfrontaliera
Un passo importante per i diritti dei malati in Europa
( Dott. Gianfranco Finzi – Socio fondatore e Presidente Nazionale ANMDO)

La Direttiva UE sui diritti dei malati riguardo l’assistenza sanitaria transfrontaliera approvata a larga maggioranza è entrata in vigore il 24 Aprile 2011 con il voto del Parlamento Europeo. La normativa tratta l’applicazione dei diritti dei malati nell’assistenza sanitaria transfrontaliera e cerca di eliminare gli ostacoli che impediscono agli stessi ci cercare cure in altri Paesi dell’Unione Europea. Il riconoscimento di questo diritto risulta essere di fondamentale importanza per quei malati che non riescono ad ottenere una diagnosi nel proprio Paese o che desiderano poter accedere ad un centro di eccellenza situato in un’altra nazione. La domanda di assistenza sanitaria transfrontaliera rappresenta solamente l’1% della spesa pubblica per la Sanità che corrisponde attualmente a circa 10 miliardi di euro comprendendo in questa cifra anche l’assistenza sanitaria transfrontaliera non pianificata preventivamente dai pazienti come nel caso delle cure d’emergenza di cui si può avere necessità nel corso di un viaggio temporaneo all’estero; se si pensa a questo bisogna considerare che la cifra corrisponda a meno dell’1% della spesa considerando che il movimento dei pazienti è calcolato prevalentemente relativamente a quella che è l’assistenza transfrontaliera pianificata, come per esempio nel caso degli interventi chirurgici programmati. La direttiva nasce con l’obiettivo di riuscire a garantire la qualità dei servizi in Sanità, l’accessibilità alle cure sanitarie e la sicurezza del paziente in tutti i paesi dell’Unione Europea e dovrà essere recepita dalla legislazione nazionale dei rispettivi Paesi della Comunità Europea non oltre la data del 25 ottobre 2013. La Direttiva riconosce il principio della libera circolazione dei pazienti sancito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e promuove la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri della Comunità Europea in materia di assistenza sanitaria. Essa intende infatti fare chiarezza sul diritto dei cittadini di accedere a cure sicure e di buona qualità in tutti i Paesi dell’UE e di esserne rimborsati attraverso la semplificazione di norme e procedure. Tra gli obiettivi della Direttiva è prevista la chiara definizione delle regole e delle procedure per ottenere il rimborso delle spese sostenute nel Paese che ha consentito al paziente di poter usufruire dei propri servizi di assistenza sanitaria, l’istituzione in tutti gli stati dell’UE dei centri d’informazione che offrano ai pazienti dati sui trattamenti, sui centri disponibili e sulle modalità per poterli raggiungere. Ogni Paese pertanto dovrà istituire un punto di contatto per fornire informazioni ai pazienti interessati a curarsi all’estero; questi centri saranno in grado anche di assistere gli utenti interessati in caso d’insorgenza di problematiche connesse da risolvere. In caso di ricovero in ospedale i pazienti potranno scegliere liberamente il prestatore di cure e nel caso non sia necessario il ricovero, i pazienti potranno usufruire di assistenza sanitaria all’estero senza dover richiedere preventiva autorizzazione; in entrambi i casi i pazienti avranno la possibilità di accedere ad informazioni di qualità sulla sicurezza delle cure che riceveranno e potranno richiedere il rimborso dei costi una volta tornati a casa sia che si rivolgano a strutture pubbliche sia che si rivolgano a quelle private. I pazienti riceveranno da parte dell’autorità nazionale del proprio paese come rimborso del trattamento ricevuto, lo stesso importo che avrebbero ricevuto nel loro paese per lo stesso tipo di cure. Il rimborso relativo all’assistenza medica ricevuta in uno stato membro dell’UE potrà essere ottenuto a condizione che il trattamento ed i costi sostenuti siano coperti dal sistema sanitario del Paese UE di appartenenza. I pazienti che si recano in un altro paese dell’EU per cure mediche, avranno così diritto di accedere allo stesso trattamento dei cittadini dei Paesi in cui ricevono le cure in modo sicuro e di buona qualità. Si osservi inoltre che la normativa prevede che il paese in cui avverrà il trattamento assicurerà ai pazienti, l’accesso alla loro cartella clinica su supporto cartaceo o elettronico in modo da poter conoscere il tipo di trattamento che hanno ricevuto; il paese d’origine assicurerà che il proseguimento delle cure avvenga con la stessa qualità indipendentemente dal paese dell’UE in cui sono state prestate le prime cure. Questo permetterà di assicurare che l’assistenza sanitaria fornita in un altro Paese dell’UE abbia un proseguimento adeguato quando il paziente rientra a casa. A seguito della votazione con la quale è stata approvata la Direttiva, il Commissario Europeo responsabile per la salute e la politica dei consumatori John Dalli ha affermato: ‘I cittadini Europei preferiscono ricevere un’assistenza sanitaria vicino a casa propria: nessuno, quando è malato, vuole spostarsi più lontano del necessario. A volte però i cittadini hanno bisogno di recarsi all’estero poiché le cure specializzate o l’assistenza di cui hanno bisogno non sono disponibili entro le frontiere nazionali o semplicemente perché l’Ospedale più vicino si trova oltre frontiera’ . Jhon Dalli sostiene inoltre che la Direttiva ‘aiuterà i pazienti che necessitano di cure specialistiche come, ad esempio, coloro che sono alla ricerca di una diagnosi o trattamento per le malattie rare’ ricordando che ‘alcune malattie rare non sono neanche riconosciute in alcuni Paesi. La Direttiva porrà in atto una più stretta cooperazione tra gli stati membri in tema di salute, come ad esempio per quanto concerne il riconoscimento reciproco delle prescrizioni. Gli esperti della Sanità di tutta Europa potranno scambiarsi buone pratiche e avvantaggiarsi delle innovazioni nel campo della valutazione delle tecnologie per la salute e dell’assistenza sanitaria on-line (eHealth)’. Il Commissario ha concluso poi le proprie affermazioni incoraggiando gli stati membri ad attuare celermente questa direttiva nell’ambito delle rispettive legislazioni d’appartenenza. La nuova legge inoltre andrà a vantaggio dei pazienti dell’UE anche sotto altri aspetti nella misura in cui renderà più facile per le autorità sanitarie nazionali la collaborazione e lo scambio di informazioni ed esperienze sugli standard qualitativi e di sicurezza applicabili all’assistenza sanitaria. In questo modo sarà favorito lo sviluppo di reti di riferimento sui centri specializzati già riconosciuti in Europa e gli esperti della Sanità provenienti da tutta Europa potranno condividere buone pratiche in tema assistenziale e fornire standard di eccellenza. Il testo della Direttiva è stato modificato più volte nel corso degli ultimi tre anni fino ad arrivare al testo finale in cui sono state aggiunte disposizioni particolarmente importanti per coloro che sono affetti da malattie rare, favorendo il rafforzamento della cooperazione fra Stati UE in materia di malattie rare. Il testo definitivo comprende infatti anche la definizione di malattia rara ed inoltre l’art. 12 afferma che ‘La Commissione assisterà gli Stati Membri nello sviluppo di network europei di riferimento tra gli operatori sanitari e i centri di eccellenza negli Stati Membri, in particolare nel campo delle malattie rare’. Questa Direttiva riguarda gli interventi medici programmati per cercare di garantire ai malati le migliori cure disponibili in tutta Europa e va ad aggiungersi alla crescente lista di leggi che tengono in considerazione le specifiche esigenze delle persone affette da malattie rare. Il testo approvato dai deputati europei è il risultato di un accordo raggiunto con il Consiglio, che ora deve dare soltanto la sua approvazione formale; da quel momento gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per apportare le necessarie modifiche nell’ambito della propria legislazione nazionale. Durante l’intero processo di attuazione della direttiva, è importante che i manager ospedalieri dei singoli Paesi europei si impegnino a manifestare le proprie opinioni e proposte che coinvolgono i modelli organizzativi e gestionali delle strutture ospedaliere presso le quali si trovano ad operare, rivolgendo particolare attenzione alle aree di azione nell’ambito delle quali sono in grado di esercitare un’influenza decisiva tra le quali quella che interessa la gestione della qualità dei servizi sanitari. La sottocommissione degli affari europei dell’AEDH (Association Europénne pour la défense des Droits de l’Homme) per dare supporto a questo processo decisionale ha inteso formulare un questionario da sottoporre ai managers ospedalieri. Le informazioni recepite attraverso la compilazione del questionario saranno utili per la preparazione del seminario del 16 Novembre 2012 che l’AEDH sta organizzando e che si terrà al MEDICA a Düsseldorf. Il questionario è stato rivolto ai membri dell’AEDH con l’intento di rivelare quale è lo stato attuale dei diversi Paesi dell’Unione Europea e di chiarire allo stesso tempo, visioni e metodiche applicate negli ospedali, lo stato della qualità dei servizi e delle informazioni erogate ai pazienti. In questo modo la compilazione del questi onario permetterà di porre a confronto le esperienze professionali del management sanitario e di conoscere le norme nazionali e regionali in vigore nei Paesi membri della Comunità Europea. Grazie alle informazioni raccolte e allo scambio di esperienze che avvengono sul piano europeo, il seminario si propone di elaborare proposte finalizzate al miglioramento dell’applicazione della Direttiva nell’ambito degli Stati membri dell’Unione Europea. L’EAHM (European Association of Hospital Managers) invita le associazioni nazionali dell’AEDH a sollecitare i propri membri a partecipare ai sondaggi in corso di diffusione per una più ampia compartecipazione da parte dei managers ospedalieri al processo di attuazione della Direttiva che interessa ogni singolo Paese UE; è possibile reperire maggiori informazioni sull’argomento consultando il sito www.aedh.eu.org. Una delegazione dell’A.N.M.D.O. composta dal Presidente Nazionale, dal Segretario Scientifico Nazionale e dal Segretario Generale Nazionale parteciperà al seminario che si terrà venerdì 16 novembre 2012 a Düsseldorf inteso a favorire il confronto e lo scambio d’esperienze a livello europeo finalizzati all’elaborazione di proposte comuni e miglioramenti sulla gestione della qualità dei servizi sanitari. L’incontro è rivolto ai dirigenti ospedalieri di tutti i paesi europei, ai membri del personale di assistenza sanitaria e delle organizzazioni dei pazienti e a tutti coloro che sono coinvolti nell’attuazione della Direttiva, in particolare a livello ministeriale.